Inquadriamo il problema: quello degli antivirus è un tema che si è sviluppato negli anni in simbiosi con i sistemi operativi Microsoft. I sistemi unix (linux, android, osx) non sono immuni dai virus ma sicuramente “sono molto meno soggetti ad ammalarsi”. Potremmo dire che la loro “robusta costituzione” gli permette di sopravvivere in modo abbastanza tranquillo anche senza imbottirsi di medicine.
La famiglia dei sistemi operativi windows ha meno difese (congenite) e, soprattutto se destinata ad una vita di promisquità, deve attuare accurate profilassi, spesso non sufficienti ad evitare infezioni e relativi trattamenti curativi.
Anche la scelta di Microsoft di includere nei suoi sistemi operativi più recenti (win7, win8 e win10) specifici strumenti di difesa la dice lunga su quanto a Redmond siano consapevoli delle proprie vulnerabilità.
Si deve anche considerare la profonda evoluzione che i virus hanno avuto nel tempo: ieri avevamo minacce “fortemente manomissive dei sistemi” che si propagavano, in gran parte, con i programmi stessi, oggi abbiamo prevalentemente malware scarsamente visibile, che si limita a rubarci i dati personali e che ci infetta durante la navigazione.
Già da qualche anno i maggiori esperti di sicurezza informatica vanno sostenendo la “quasi inutilità degli antivirus tradizionali (capaci di intercettare una quota sempre minore del malware circolante) e stanno ripensando globalmente le strategie di difesa con la creazione di sandbox a monte del sistema operativo.
E mentre gli esperti progettano dei “recinti” in cui rinchiudere i virus in arrivo ed in cui farli scorrazzare liberamente, ma senza danno, i poveri utenti windows, devono organizzarsi per non farsi trovare troppo indifesi.
Windows defender (lo specifico strumento incluso nelle ultime versioni di windows) è sicuramente migliorato nel tempo ma nonostante ciò sono ancora moltissimi gli utenti che decidono di installare software di difesa di terze parti. Spesso la scelta ricade sugli antivirus piu diffusi che dispongono di versioni free (Avira, Avg, Avast). Il più grosso difetto di questi antivirus è sicuramente l’invadenza perchè, in modo ossessivo, ci propongono messaggi pop-up con l’invito a passare alla versione “full”.
Per il sottoscritto, una recente e piacevole scoperta è stato Bitdefender free che, accanto ad una ottima capacità di rilevazione dei malware, unisce un “comportamento molto educato” (interviene a richiesta o quando necessario). Bitdefender è da sempre considerato uno dei migliori antivirus del quale esistono anche versioni per Mac e Linux. Le riviste di settore gli attribuiscono sempre punteggi elevati e ciò ne garantisce, abbastanza, la qualità.
Se non volete scaricare l’installer, al seguente link trovate la versione full a 64 bit.
Naturalmente, la protezione completa di un sistema windows deve anche prevedere l’utilizzo di antimalware specifici, sia con scansione in tempo reale (Malwarebytes, Spybot) sia con scansione cadenzata (Adwcleaner, HitmanPro, Junk Removal Tool).